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Castegnato, Brescia, Italy
Da qualche parte ho letto che chi va in montagna è sempre in cerca di qualcosa … non so se è una regola valida per tutti gli alpinisti, sicuramente lo è per me. Sono Massimiliano Bocchio, nato il 29 maggio del 1980, cresciuto a Calcinato e dal luglio 2012 residente a Castegnato. Mi sono diplomato come geometra nel 1999 al Tartaglia di Brescia, con il massimo dei voti, e ho studiato architettura al Politecnico di Milano, fermandomi a pochi esami dalla Laurea. Ho lavorato in alcuni studi tecnici come geometra e progettista d’interni, ho fatto l’agente di commercio per due anni e ora, dall’ottobre 2010, sono responsabile dell’ufficio tecnico presso un azienda di bagni prefabbricati. Oltre al mio lavoro diurno, c’è dal 1999, un lavoro notturno come dj che amo e che mi permette di coltivare una delle mie passioni ossia la musica. Amo la montagna,l'alpinismo è diventanto parte inscindibile della mia vita. Questo blog nasce dalla voglia di mettere in ordine pensieri, esperienze e sogni.

sabato 10 marzo 2012

Desiderio Sofferto - Monte Cimo-Brentino (VR) 10-03-2012

Questa volta è il buon Macca a scegliere la parete…e io a proporre un po’ di vie fra quelle "fattibili".
Sabato ore 6 partenza da casa mia, destinazione Brentino, via Desiderio Sofferto, un nome che è un programma!
4 tiri, grado massimo 6 a , discesa in doppia,  parete al sole,  roccia buona  e a completare il quadretto la possibilità di fare altre vie se il tempo e la testa lo concedono.
È la seconda volta che scalo in Brentino , la prima è stata sulla via “spigolo del quarto sole” che è in qualche modo nel mio cuore e che è una delle poche vie che ho fatto nel 2009 e che spero di ripete. 
Dentro di me ne porto un ricordo speciale,  al tiro chiave, il 6b circa a metà parete, l’altra cordata che era con noi non riesce a passare…e decide di ritarsi. La determinazione del Macca riesce a farlo passare, integrando con un friend, io arrivo al passaggio chiave e non riesco, mi blocco mentalmente, ho paura e da vigliacco decido che quello che ho fra le mani non mi basta per passare…tiro il friend…che però non era stato messo a regola d’arte ed esce ferendomi ad un orecchio…se fosse stato vero che ero messo male sarei dovuto volare…e invece no… quello che avevo per mani e piedi era sufficiente, mi sveglio, capisco che posso farcela e passo. Quella è stata una delle lezioni che ho avuto in parete che più spesso mi fa riflettere su quanto le mie paure e insicurezze mi fanno perdere la lucidità per usare al 100% le mie forze e le mie capacità…
L’altro ricordo che ho di quella parete è una persona, una persona che ora non c’è più e di cui prima o poi troverò il coraggio di parlare.
Eravamo alle prese con la seconda doppia per la discesa e per la prima volta incontrai Beppe in parete, poche parole in sosta e l’ho visto partire su un 7a con una lucidità, una calma, una precisione, una determinazione che non dimenticherò mai.
Mi aspettavo molto dal Brentino, la roccia non mi ha deluso, la via un po’ si.
Dopo circa un’ora di avvicinamento siamo al cospetto di questa “rampa” sovrastata da un tetto pauroso.
Primo tiro, parto io. Un lungo IV poco spittato e poco entusiasmante. Secondo tiro, parte il macca, si fa un pezzo di traverso verso destra e inizia a salire…arriva ad un muretto e inizia a tirare porconi…non riesce a passare….ci prova …ci riprova e si maledice perché c’è tutto ma manca solo un po’ di sana incoscienza…o sana coscienza di se stessi per fare il passaggio senza troppa esitazione…io sono un po’ perplesso…sulla carta non avremmo dovuto trovare nulla di cosi complicato!
In qualche modo arriva in sosta e io dopo di lui, con anch’io la mia bella dosa di porconi che volano per il Brentino.
Terzo tiro, il più lungo, parto abbastanza determinato, mi muovo con calma e cerco di usare la testa, ma la mia testa oggi non c’è , l’aria fredda, i pensieri, non so…non sono al 100%. Mi sparo tutti i 50 m di tiro con qualche esitazione sugli ultimi metri prima della sosta.
L’unica cosa che voglio è scendere il prima possibile da questa via, non mi piace, non mi da nulla.
Il macca si fa l’ultimo tiro, non seguendo le mie indicazioni va troppo a sinistra ma in qualche modo arrivamo su.
La sensazione è che abbiamo fatto un po’ zig zag fra le vie presenti nella parete, non trovando le cose più facili ma quelle un po’ più strong….non c’è problema…non me ne frega nulla in realtà…l’unica cosa che voglio è fare le doppie e scende!
Altra via per oggi? No grazie…magari un’altra volta.
 Ciao caro Brentino, a presto! Io porterò un po’ più di testa…e tu vedi di regalarmi una bella via!
la parete ancora in ombra... la via è sulla "rampa" sotto il super tetto

un primo sguardo in su


uno sguardo in giù dal terzo tiro



belli "carichi" prima delle doppie!